Le interviste del giovedì: il Cammino di Santiago

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Vi proponiamo l’intervista con Jacopo Giovanni Romani, curatore di un sito internet sul Cammino di Santiago,una guida completa per chi volesse intraprendere l’avventura del cammino più famoso del mondo.

Jacopo si occupa di digital marketing ed informatica applicata allo studio della disabilità e assieme alla compagna Cristina ha da sempre una passione per i viaggi che lo hanno portato ad incuriosirsi in particolare a Santiago di Compostela e ai vari Cammini che si possono percorrere per raggiungere la storica località della Galizia in Spagna.

Che cosa ti ha spinto ad appassionarti al Cammino di Santiago? Quali sono le ragioni, chi o che cosa ti ha incuriosito in questa avventura?

Ho intrapreso il mio primo cammino nel 2016: da qualche anno mi attirava l’idea in particolare dopo aver sentito altre persone che ne erano rimaste affascinate. Avevo del tempo a disposizione e ho pensato di programmare subito l’avventura; la motivazione principale è stata quella di staccare dalla quotidianità e intraprendere un’avventura “zaino in spalla”. Dopo quell’anno ho fatto altri due cammini sempre per Santiago ma su percorsi diversi.

Come sono le popolazioni delle regioni attraversate dal Cammino? Puoi affermare di aver trovato accoglienza, ospitalità oppure indifferenza?

Lungo il percorso gli abitanti sono abituati da sempre ad incontrare ed accogliere i pellegrini: anche per chi parte da solo lo spirito del Cammino porta a fare subito amicizie, a percorrere le strade insieme e spesso un inizio in solitaria si conclude in comitiva.

La cosa che più mi ha colpito è che la fatica e i chilometri percorsi sembrano annullare le distanze tra persone diverse per lingua, usanze e cultura: anche senza comprendersi si riesce a camminare insieme, ci si fa compagnia e si condivide lo stesso obiettivo.

Panorama delle Mesetas in Spagna

Quante volte sei stato a Santiago di Compostela? Come è nata l’idea del sito internet?

Dopo il mio primo cammino nel 2016 lungo il cammino Francese sono tornato con la mia compagna Cristina nel 2017 lungo il percorso Portoghese e poi di nuovo sul percorso Francese nel 2018.

Al mio ritorno avendo competenze in ambito digitale (è anche il mio lavoro) ho avuto l’idea di realizzare un sito internet che contenesse tutte le informazioni complete per chi intende partire per Santiago, camminosantiagodecompostela.it.

Così dopo aver organizzato le informazioni raccolte nei miei cammini e dagli altri pellegrini incontrati, è nato il sito . Qualche mese fa è uscita anche la guida cartacea chiamata Il manuale del cammino di Santiago che è possibile acquistare su Amazon. Ho poi realizzato anche un diario del cammino chiamato Guidiario. Si tratta di un diario del pellegrino, uno strumento per organizzare e pianificare qualsiasi cammino e tenere traccia ogni giorno delle proprie esperienze ed emozioni. All’interno del Guidiario ho anche inserito una guida alla meditazione camminata realizzata appositamente per la pubblicazione.
Chiaramente il Manuale del Cammino di Santiago non vuole essere una guida precisa come quelle proposte per esempio da Terre di Mezzo, ma vuole essere una panoramica su tutti i cammini che raggiungono Santiago fornendo informazioni utili con tante risorse esterne per poter pianificare il proprio cammino.

Raccontaci una giornata-tipo del pellegrino: quanti chilometri si percorrono di media, come è l’accoglienza, quali sono le stagioni migliori e che cosa bisogna evitare?

Come spiego nella mia guida, sveglia presto, colazione abbondante e partenza: ognuno col suo passo può decidere quanti chilometri giornalieri percorrere in base al tempo a disposizione e al percorso che si intende fare. Generalmente le tappe variano tra i 18 e i 30 km al giorno e le accoglienze sono frequenti. Per accoglienze intendo dire alloggi (chiamati albergues) che si suddividono in albergues municipali (gestiti dal comune), parrocchiali che fanno capo alla Chiesa e donativi: questi ultimi sono gestiti da privati che richiedono una donazione volontaria e sono quelli che permettono di avere un contatto più diretto con le popolazioni locali, con i loro usi e costumi.  

Lungo il cammino non mancano ovviamente anche i tradizionali ostelli privati e gli hotel. Sicuramente primavera e autunno sono i periodi migliori per non soffrire il caldo, tuttavia anche i mesi estivi sono ottimi a patto che si parta presto il mattino per evitare di camminare nelle ore più assolate.

Per il cibo è impossibile rimanere senza e ci si può organizzare in base alle esigenze: lungo il cammino i vari locali offrono il menù del pellegrino, un pasto completo di primo, secondo e bevande ad un prezzo tra gli 8 e i 12 euro.  Un ottima soluzione per provare i piatti tipici spagnoli. Per pasti più veloci invece,  dal bocadillo (panino in spagnolo) alle famose tapas, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Jacopo e Cristina a Santiago de Compostela

Raccontaci un aneddoto che ti è successo o un fatto che ricordi con piacere accaduto durante i tuoi pellegrinaggi

Uno in particolare che mi ha colpito molto è stato l’incontro con due pellegrini, un coreano e un tedesco che partiti dal nord della Germania facevano il cammino completamente scalzi e in meditazione, dormendo sempre in tenda. Molto spesso ognuno di noi intraprende il cammino con varie motivazioni e mi piace pensare che entrambe queste persone, per percorrere scalze il sentiero, potessero avere un motivo di riconoscenza, di preghiera o di penitenza per decidere di camminare in questo modo.

Alcune informazioni pratiche: In che cosa consiste la Compostela? Qual è il vero significato della conchiglia?

La Compostela è un certificato rilasciato all’arrivo a Santiago che attesta di aver compiuto il cammino. La conchiglia nei tempi moderni è più un segno identificativo tra pellegrini e una moda, ma il suo significato storico è molto più interessante, così come lo è la Compostela: la conchiglia è il segno che si trova sui cippi lungo il cammino, una sorta di segnavia universale.

Il “chilometro zero” a Finisterre sulla costa ovest della Galizia

Lascia ai nostri lettori una riflessione finale: che cosa significa oggi fare il Cammino?

Si sono dette e si sono scritte tante cose sul Cammino di Santiago: è sufficiente digitare la parola chiave sui motori di ricerca del web per accedere ad una miriade di informazioni che talvolta possono risultare fuorvianti e confusionarie.

Una delle cose che si dice sul cammino è che il cammino non si fa, ma è il cammino che ti chiama:  è proprio così perché quando senti il bisogno di partire sicuramente arriverà il momento giusto per farlo.

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